Il nostro corpo ha necessariamente bisogno di energia per poter lavorare e funzionare nel migliore dei modi ed è per questo che la maggiore fonte d’energia viene prodotta dal cibo e, laddove non sia sufficiente, da integratori che riportano in equilibrio le carenze di cui il corpo soffre.
Ultimamente sentiamo molto parlare del digiuno a intermittenza. In che cosa consiste questa pratica? Semplicemente dare al nostro corpo un periodo di riposo dal cibo per permettergli di sfruttare meglio le energie accumulate e depositate nel corpo. Questa pratica ha dei notevoli benefici per il corpo.
La digestione consuma molte risorse del corpo e molto flusso sanguigno. Quando digiuniamo, il tratto digestivo si prende una pausa, ciò da beneficio a tutto il corpo e, da ricerche, anche al nostro sistema cognitivo, alla memoria e alla capacità di imparare. Mangiando 3 pasti al giorno, il corpo si affida al glucosio per avere energia, tutto quello che non utilizziamo immediatamente finisce nel fegato che è il serbatoio di energia dello stesso.
Quando non mangiamo, il corpo si appropria di quello zucchero e lo rilascia nel sangue. Dopo 8 ore di digiuno il fegato non ha più zuccheri da bruciare perciò attinge da un altra fonte: il grasso. attorno ai nostri organi. Ci sono cellule di grasso che al bisogno si trasformano in chetoni che circolano nel sangue diventando fonte di energia addirittura molto più efficiente del glucosio. Inoltre il digiuno contribuisce a creare una proteina chiamata “fattore neurotrofico celebrale”, che serve a creare nuove cellule sia nell’apparato digerente che nel cervello.
La digestione inizia molto prima che il cibo arrivi allo stomaco, infatti il pensiero del cibo o il suo odore stimolano il rilascio degli enzimi digestivi tramite i ricettori del cervello iniziando così prima il lavoro comunicando tra loro.
Quando non mangiamo i livelli di glucosio scendono e salgono quelli di adrenalina e cortisolo. Queste sostanze chimiche, che danno al cervello lo stimolo della fame, sono in sostanza le sesse che stimolano anche la rabbia, la collera e altre emozioni.
L’apparato digerente o sistema nervoso enterico, dove ci sono 5 volte il numero dei neuroni che si trovano nel midollo spinale, il 90 per cento della serotonina (l’ormone del buonumore) e molti altri neurotrasmettitori, è quindi molto importante per regolare buona parte del nostro organismo, sia dal punto di vista fisico che neurologico. Il fatto che una mancanza di energia possa renderci più forti sembra un paradosso, ma non è l’unico poiché l’intestino ospita anche una gigantesca popolazione di batteri che invece di farci stare male diventano la chiave per un robusto sistema immunitario.
L’intestino è il nostro collegamento più diretto con il mondo esterno, il cibo porta con sé pezzi di natura ed essa si mette comoda dentro di noi. Esiste una relazione simbiotica tra le nostre cellule e quelle estranee. Il microbiota umano descrive l’insieme dei batteri che vivono e pare ne esistano 10 trilioni che giocano un ruolo fondamentale dentro di noi, perché oltre a scomporre il cibo e trasferirlo per il nutrimento, ci aiutano anche a tenere lontani i batteri cattivi.
Detto questo, per chiarire possiamo affermare con certezza che il nostro sistema immunitario si trova nella nostra pancia poiché la sottile membrana protettiva dell’intestino contiene l’80 percento delle cellule che ci proteggono. Quando digeriamo, queste cellule imparano la differenza tra amico e nemico e riconoscono ciò che fa bene, mentre tutto ciò che fa male provoca una reazione immunitaria.
In conclusione, una membrana intestinale intatta è fondamentale per proteggerci dalle tossine e mantenerci in salute, ma se queste cellule funzionano male l’energia carburante può diventare veleno creando allergie e intolleranze oltre che infiammazioni croniche e malattie autoimmuni. Un errore che facciamo tutti e di impedire fin da piccoli un esposizione ai germi, la quale permette al sistema immunitario di reagire agli stessi , il troppo disinfettare non aiuta il corpo a difendersi riconoscendo i nemici e per reazione inversa lo stesso potrebbe attaccare se stesso attraverso il cibo ingerito.
il microbiota ha anche la responsabilità di tenerci in forza, noi siamo l’alveare dei nostri microbi senza di essi saremmo vuoti, sono le api operaie che fanno tutto il lavoro, quindi ogni alterazione del microbiota può aumentare il rischio di obesità o diabete.
Quello che non sappiamo o per lo meno non ci viene detto, e che l’eccessivo uso degli antibiotici degli ultimi anni ha indebolito il nostro sistema immunitario poichè ogni volta che ne assumiamo distruggiamo un terzo dei batteri che ci difendono e creano uno squilibrio intestinale con conseguenze dannose per i nostri organi.
Nelle malattie autoimmuni croniche naturalmente non basta prendersi cura del proprio microbiota intestinale, occorre naturalmente adottare una cura adeguata tenendo però conto degli effetti collaterali e seguendo una giusta dieta e un giusto tenore di vita per aiutare il sistema immunitario nel suo difficile compito di riconoscimento cellulare.
Un intestino che funziona bene, non sovraccaricato e aiutato nelle sue funzioni quotidiane, ci permette di superare molti di quegli ostacoli che a a volte sembrano quello che non sono. La stanchezza uguale energia, energia alimentazione corretta, difese farmaci giusti e solo se necessari. Se poi ci mettiamo anche un po’ di energia mentale, positività e voglia di vivere, la nostra vita può diventare veramente una tavolozza piena di colori. Patty5
