E’ vero potrete pensare che io sia di parte, ma credetemi sono molto critica nei giudizi quando assisto o leggo qualcosa, questo indipendentemente dai protagonisti ed è questo il caso nello specifico. Ho assistito ad uno spettacolo teatrale della compagnia amatoriale IL CACTUS e il titolo era Dis…turbo, e come vi dicevo prima pur essendo di parte, mia sorella Monica è una delle protagoniste, ero pronta a tutto.
Bene questo spettacolo mi ha dato qualcosa di talmente forte che ora anche se tardi sono qui a scrivere per voi.
La trama medica psicologica offre veramente un quadro molto realistico di ciò che viviamo quotidianamente, le nostre ansie, le nostre fobie, le abitudini ma soprattutto un egocentrico sviluppo interiore delle stesse. Siamo quotidianamente concentrati sui nostri problemi, dolori, ansie che ci rassegniamo quasi nella condizione di patologico cronico sconnesso.
Quando viviamo i nostri problemi nella chiusura offriamo agli stessi terreno fertile per amplificarsi dentro e fuori di noi rubandoci così parti di vita sociale e personale.
La comunicazione e l’esternazione degli stessi contribuisce a liberare quel freno che ci fa sentire diversi e isolati, l’ammissione di un problema e la convivenza con lo stesso devono essere liberatori e affrontati non come una condanna ma come una sfida contro tutto e tutti.
Se si riesce ad esternare il proprio problema avendone la consapevolezza di averlo, allora si riesce a guardare oltre senza paura del giudizio o dell’ ignoranza di chi sicuramente schernisce perché forse ha un problema più grande del nostro solo che non lo sa.
Solo chi soffre sa cos’è il dolore. E non voglio con questa frase augurare il dolore o la malattia a nessuno, ma mi piacerebbe che messaggi come questo passassero più spesso, perché è facile giudicare senza sapere ma è difficile e molto più appagante capire chi, magari nascosto dentro la paura di un giudizio, si chiude dentro una solitudine che porta nel buio dell’anima.
Grazie a questi attori che hanno saputo mandare un messaggio forte e chiaro pur nella leggerezza di uno spettacolo divertente, ironico e purtroppo realistico.
Grazie a Monica Macario, Ermanno Basso, Stefano Bovo, Raffaella Buzzi, Mariuccia Ginepro, Letizia Marrone, Carolina Straccia, Patrizia Porello e la regia di Massimiliano Scelsi.