Differenze medico sanitarie ITALIA/SVIZZERA

Il sistema sanitario nazionale italiano è pubblico, questo non vuol dire gratuito poiché parte della spesa sanitaria viene versata sotto altre forme contributive (tasse, trattenute, inps ecc.) naturalmente chi paga lo fa anche per chi non possiede reddito, la differenza viene compensata da Stato, regioni e comuni che devono tenere fede all’articolo della Costituzione Italiana che dichiara che la salute è un diritto di tutti e lo Stato deve garantire a tutti i cittadini in condizioni di eguaglianza l’accesso universale delle prestazioni sanitarie (art.32) e in base alla legge 833 del 1978 vengono definiti appunto di principi fondamentali che sono l’universalità, l’uguaglianza e l’equità, cioè il diritto di tutti ad essere assistiti e curati.

In Svizzera il sistema sanitario è molto più complesso, oltre ad essere il più caro in assoluto, non è vincolato da nessun articolo e da nessuna legge. E’ costituito da un misto tra il controllo statale e la libera concorrenza. I medici sono in parte statali e in parte privati. Sul territorio svizzero la qualità e l’assistenza sono buone anche per l’alta presenza di medici e ospedali, i pazienti non finiscono in una lista d’attesa e non devono aspettare mesi per una visita. Ma esiste un ma, tutti devono obbligatoriamente sottoscrivere un’assicurazione malattie di base e pagare mensilmente i premi alla cassa malati a loro scelta ciò crea una certa concorrenza tra le compagnie assicurative. Chi ha difficoltà economiche può comunque chiedere una riduzione del costo del premio da versare. La cassa malati è obbligata a fornire un’assicurazione di base a tutti anche a chi è già malato o alle persone anziane.

Il minimo è dai 300 a 400 franchi con una la possibilità di scegliere una franchigia più elevata riducendo così il costo dei premi assicurativi, nonostante questo chi opta per un aumento in tal senso annuo è tuttavia obbligato a saldare da solo fatture del dottore e medicamenti fino alla cifra del premio versato, solo superando questa cifra il costo viene coperto dalla cassa malati.

Se subentra una terapia continuativa il paziente deve partecipare a saldare le fatture medico sanitarie con un importo pari al 10 per cento per alcuni farmaci o addirittura al 20 per cento su farmaci particolari fino ad un importo massimo di 700 franchi.

In caso di ricovero giornaliero il malato paga un contributo di 15 franchi. Da qui la tendenza ad accorciare i tempi di degenza che andrebbero ad aumentare il costo a carico dei cantoni e della cassa malati.

Tutto questo con il servizio diciamo nazionale. Naturalmente questo non vale se si è coperti da un’ assicurazione a scelta con costi decisamente più elevati. Le assicurazioni offrono diverse formule di copertura totale sia per terapie, visite, medicamenti, ricoveri e fornitura medicinali presso i centri di cura a scelta del contribuente. I premi naturalmente variano e sono molto più alti della cassa malati nazionale e varia anche il trattamento, più alto è il premio pagato migliore è il trattamento.

Resta da dire una cosa in Svizzera quando entri nel meccanismo di cura e controllo non devi fare nulla, il medico che ti prende in carico si occupa di ogni cosa, dalle prenotazioni per esami di routine alla richiesta e prenotazione presso specialisti di cui si necessita. Tutto avviene automaticamente e tutti entrano in contatto tra di loro disponendo della tua cartella per una anamnesi totale e per effettuare terapie mirate e concordate. Praticamente diventa un team che segue ogni parametro e ogni variazione e agisce di conseguenza per il raggiungimento di un obiettivo. La salute del paziente.

La bilancia vista con questa esposizione pende naturalmente dalla parte della Svizzera nonostante i costi che comunque vanno considerati in base a dei redditi decisamente più elevati.

L’Italia per quanto se ne parli male, ha un sistema sanitario nazionale che dovrebbe garantire tutto questo (sempre facendo riferimento all’articolo sopra citato) ma ha purtroppo negli anni avuto ed ha attualmente una gestione malsana che porta sempre di più verso la privatizzazione poiché i tempi per visite indispensabili e a volte salvavita, sono ormai diventati barzelletta pubblica. La carenza di medici, di ospedali attrezzati e di fondi ha affossato quello che poteva essere un fiore all’occhiello di un Italia, che uscendo dagli schemi, avrebbe avuto l’onore di salire agli onori del merito come nazione dedita alla salute dei propri cittadini e dell’essere umano in generale.

Svizzera o Italia? Spero vivamente che qualcosa cambi, soprattutto ora alle porte delle elezioni, dove un voto non fa la differenza ma la determinazione sì. Non si può cambiare se non si prova a cambiare e per farlo occorre poter dire io ci sono, io esisto , io ho espresso il mio pensiero. Riprendiamo in mano il  nostro diritto alla salute così come riporta l’unica cosa che ancora ci può salvare LA COSTITUZIONE ITALIANA. Patty5\

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