Quando ti trovi catapultata in Svizzera…pettegolezzi da turista per caso…vita da hotel

E pensare che ero venuta qui a Zurigo quasi per caso, una piccola variante dalla mia parete grigia di casa, la stessa dove comunque scrivo e do vita ai miei racconti. Una vacanza? Non proprio diciamo un ricongiungimento famigliare e una curiosità per tutto ciò di cui sentivo sempre solo parlare.

Sono ancora qui e sono passati 3 mesi. La parete grigia è stata sostituita con un hotel grigio, con camere grigio-nere a tratti begioline, in un casermone con interni grigi e serrande automatiche, che al primo raggio di sole scendono contro la tua volontà (mi sta venendo il callo da serranda a furia di riaprire ogni volta).

Passo le mie giornate a fare su e giù dal 5 piano alla hall dove c’è la macchinetta del caffè (1,90 il ristretto) e lo spazio esterno dove poter fumare, qui è tutto vietato, il resto del tempo in camera, dove cerco di trovare ispirazione.

Nell’interno del cortile proprio di fronte alla mia finestra hanno posizionato un aereo sospeso, qui hanno l’abitudine di appendere le cose, non ne capisco il senso ma mi adeguo,

Ci sono esattamente 450 stanze più 3 lavanderie attrezzate, sale lettura (libri in tedesco) palestra e stanze con oggetti vari da cucina.  I corridoi sono lunghissimi e in certi momenti sembra di essere sul set di un film (Dario Argento per capirci) ma tutto è molto silenzioso e qui sinceramente non provo alcun senso di paura-

Zurigo non fa paura, le persone sono di ogni nazionalità, sono gentili, ognuno saluta a modo suo, io ad esempio dico sempre “hi” che va bene per tutti…che poi la pronuncia è “Hai” insomma come quando ti fai male ma se dovessi dire Buon giorno o Buona sera dubito che mi capirebbero o forse si, ma dire Hi mi fa sentire più inclusiva.

Non parlo inglese e tanto meno il tedesco, quindi mi arrangio con il linguaggio dei segni e dei disegni, la fantasia inoltre non mi manca e sicuramente qualche casino lo faccio ma mi rendo conto che se sorridi ogni difficoltà si supera.

Qualcuno mi ha chiesto come si vive in Svizzera, è tutto proporzionato, qui hanno altri stipendi ma tutto è estremamente caro, se non hai un’assicurazione sei il nulla. In compenso la sanità funziona in maniera egregia, l’ospedale è al pari di una clinica privata e il medico di base diventa il tuo medico e in quanto tale conosce di te ogni piccolo particolare. Ti telefona e si confronta con te per gli esami, decide e prenota lui ogni cosa necessaria per la tua salute. Le medicine vengono date dietro conteggio terapeutico non a caso e senza sprechi. In farmacia vieni registrato ed hai una tua cartella dove viene segnato ogni tuo acquisto, che naturalmente viene coperto dall’assicurazione.

Un kg di piselli freschi lo paghi 12 euro, e gli zucchetti ovvero zucchine a 4,90 e così via. Un semplice cameriere guadagna 2500 franchi ma ne spende 1000 per un monolocale senza contare poi il vitto e le spese extra.

La carne è inavvicinabile oltre che essere finta. Però ho trovato l’uva fragola che arriva dall’Italia all’abbordabile prezzo di 5 euro al kg, evviva!

Se sei in Svizzera e guadagni da Svizzero tutto funziona paghi tutto ma ottieni tutto. Se invece sei Italiano e lavori in Svizzera pagato da italiano allora è meglio che resti in Italia e prendi il reddito di cittadinanza, almeno ci paghi le bollette italiane (forse)

Se ogni posto è paese io comunque ho la certezza che il Paese nel quale vorrei vivere è e resta sempre il mio, con il sole, il mare, le montagne, la pasta, il pomodoro e anche quei gran casinisti dei vicini di casa.

Forse è per questo che a farmi sorridere è che aprendo “the best of Italy” in questo grigiore lascio tante lucine colorate e un pezzo d’Italia a illuminare i zurighesi che splendono di luce propria ma hanno comunque bisogno di “pane, amore, fantasia e…pizza” insomma nu piezz e core Patty5

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