Mi è capitato recentemente di andare all’ufficio dell’anagrafe per rifare la carta d’identità scaduta. Nel momento in cui ho consegnato il modulo mi è stata posta la seguente domanda “Lei è favorevole alla donazione degli organi” ecco in quel momento tutte le parti del mio essere hanno urlato:”siiiiiii” ma poi ho pensato: “cosa mai potrei donare io che possa essere utile a qualcuno?”, non posso saperlo perché non posso prevedere il futuro.
I pareri in materia sono molto contrastanti, partendo da una radice religiosa la donazione degli organi impedirebbe al corpo di ritrovarsi in paradiso nella sua totale pienezza , senza pensare che lo stesso corpo qui sulla terra va in putrefazione inutilmente sotto strati di terra o dentro celle umide e fredde, mentre dell’anima neanche ce ne preoccupiamo. Pensiamo a 180 gradi e non a 360: da un lato non sappiamo rinunciare a nulla e dall’altro speriamo nella purificazione, ed è qui che torniamo all’anima.
Allora in questo contraddittorio, tra corpo e anima, che importa se un pezzo di noi o litri del nostro sangue rigenerato possono salvare una vita. Il detto latino ” orandum est ut sit mens sana in corpore sano” (bisogna pregare affinchè ci sia una mente sana in un corpo sano) dovrebbe essere interpretata da molte persone come un inno di altruismo, poichè se IO soggetto, ho la fortuna di avere la mente e il corpo sani, qualcun’altro questa fortuna non la possiede. Ora di fronte al fatto che ognuno di noi dovrebbe dare un senso alla propria vita nel suo piccolo, giusto per non essere un passaggio evanescente sulla terra, penso che sia utile fermarsi un attimo e riflettere.
La maggior parte dei donatori di organi sia in vita (midollo, reni, parti di fegato,) che post mortem, appartiene alla categoria “sono stato toccato dal problema” e si perchè se no difficilmente ci si avvicina all’argomento ancora tabù nel ventesimo secolo.
Ora non voglio essere ipocrita sull’argomento ma giustamente chi di noi per una persona alla quale vuole bene non darebbe la stessa vita. Ecco quello che invece mi fa emozionare è quando sento storie come quella di Frizzi che ha donato il suo midollo ad una ragazza sconosciuta o l’amica di Selena Gomez che ha spontaneamente donato il proprio rene per salvarla dalla dialisi. Queste sono storie, questa è vita.
Non occorre che ora tutti diventino salvatori del mondo, ruolo esclusivo ed unico di colui nel quale la maggior parte di noi crede, ma nel nostro piccolo universo, qualcosa di immensamente unico e grandioso possiamo farlo.
DONARE IL SANGUE ad esempio. La carenza di sangue in Italia soprattutto nei mesi estivi è diventato un problema che dovrebbe toccarci tutti. Un paziente leucemico ha bisogno di 8 donatori a settimana così come i pazienti talassemici e quelli con altre patologie legate all’emoglobina. Per un trapianto di cuore-polmoni occorrono fino a 30-40 sacche.
I malati non vanno in ferie, i donatori si ma non senza prima aver donato una piccola parte della loro essenza.
OMNIA VINCIT AMOR. L’amore vince su tutto anche un piccolo gesto d’amore può contribuire a vincere la battaglia con la vita e tutti noi potremmo essere protagonisti di un film proiettato in esclusiva nel nostro cuore e nella nostra anima. patty5