La facciata che protegge l’immortale vip, che si presenta al proprio pubblico con un indiscutibile look e una presenza scenica, praticamente inattaccabile su ogni profilo della perfezione,è molte volte una vera e propria maschera, che quando cala, dietro i riflettori, diventa come per ogni essere mortale, un faticoso percorso di vita normale.
Nessuno al di là di ogni ragionevole popolarità, successo e condizione economica diventa immune quando si ritrova a dover affrontare una malattia autoimmune invalidante.
Nulla da dire sul fatto che,avendo notevoli possibilità economiche, certe agevolazioni o corsie preferenziali alleggeriscono, non di poco, il percorso che un comune mortale deve guadagnarsi con tanto di spintoni e urla al vento. Inevitabilmente però chi soffre di malattia autoimmune per quanto possa essere circondato da mille persone resta isolato nel suo dolore che diventa la gabbia del dolore fisico e mentale.
Il dolore dell’anima è e resta uguale per tutti. Vip o no. Si perché siamo fatti tutti della stessa sostanza e quindi non immuni alle malattie autoimmuni. Ogni persona ha la sua storia, ma il dolore che si prova dentro è lo stesso per chiunque si trovi a dover prendere coscienza di un ospite che ti accompagnerà per sempre qualunque cosa tu faccia.
A volte non serve essere circondati da mille persone a volte ne basta una per farti crollare tutte le certezze e la forza che credi di avere, a volte basterebbe una parola per alleviare almeno il dolore dell’anima.
E quindi anche Selena Gomez o Lady Gaga o Seal guadandosi allo specchio e in passato pure Michael Jackson avranno avuto, come tutti i meno fortunati, i loro momenti di riflessione e sconforto, di paure e ansie , di lotte e rabbia, perché ciò che accomuna tutti non è solo la possibilità, o no, di curarsi ma la libertà che ti viene sottratta e la solitudine che inevitabilmente ti porta a fare continue domande a te stessa, mentre il mondo corre e tu cerchi di stargli dietro.
Il silenzio degli innocenti, si perché colpe non ce ne sono ma silenzi tanti. Mortificazioni e paure chiudono il cerchio e lasciano isolati il dolore e ogni richiesta di aiuto.
Eppure, anche se non visibilmente esistono, eserciti di guerriere, che ogni giorno lottano e cercano di superare ostacoli facili per chiunque,insormontabili per qualcuno, ed è proprio a loro che voglio dedicare tutta la mia ammirazione perché con la loro forza e la loro tenacia non permettono alla vita di rubargli il sorriso.
Tutte nella propria solitudine ma unite dallo stesso senso di vittoria, e questo ci insegna come nella storia, che un grande esercito senza un piano strategico è destinato a perdere, mentre piccoli eserciti ma ben organizzati possono colpire il nemico e neutralizzarlo o per lo meno controllarlo. (piccola metafora personale).
Non lasciate che il dolore arrivi alla vostra anima, iniziate la cura proprio da li, il resto vi sembrerà una passeggiata magari lunga tipo il cammino di Santiago ma non impossibile, importante avviarsi nella direzione giusta. patty5