Tutto ha origine dalla mente inevitabilmente. Ogni parte del corpo viene comandata dal nostro cervello, dove sono riposte le risposte, ad ogni nostra azione o pensiero, dove albergano i 5 sensi e dove risiede la soglia delle emozioni e del dolore.
Una mens sana in corpore sano, locuzione latina di Giovenale, molto usata nel nostro secolo per indicare un benessere all’unisono, resta sempre motivo di riflessione anche quando parliamo di malattie, soprattutto quelle autoimmuni quindi indipendenti dalla nostra volontà. Ma anche senza la locuzione ognuno di noi, per esperienza personale si rende perfettamente conto, soprattutto nell’era moderna, che una mente affaticata e sotto stress, crea scompensi e malesseri generali al proprio organismo. Oggi la parola stress viene utilizzata per la maggiore, quasi come capro espiatorio, di un male comune e del quale soffre la maggior parte della popolazione, per cui tutto si riduce a un numero variabile e non ben definito di pillole, che calmano, che rilassano, che energizzano, che sconvolgono gli equilibri già instabili della mente posseduta dalla dura quotidianità.
Spesso presi dal rimedio facile e immediato non ci si rende conto che si diventa dipendenti non più dalla nostra volontà ma da una volontà sintetica e risolutiva nell’immediato che però annulla anni e anni di autostima e crescita personale.
Il corpo è una macchina perfetta, ma ahimè non inattaccabile, è nostro dovere prendercene cura e resettare quando necessario per poter ricominciare ad avere il pieno controllo della situazione. Ora voi vi starete chiedendo:”dov’è il tasto reset?”bella domanda. Dentro la nostra testa in una piccola ghiandola chiamata amigdala posta proprio nella parte più interna dei lobi temporali del cervello, molto simile a una mandorla, quindi un nulla rispetto a tutto il resto, ma questa piccola mandorla ha un ruolo chiave nella formazione e nella memorizzazione dei ricordi, è la responsabile del condizionamento della paura, degli stati emozionali,la rabbia, la tristezza, la felicità, l’aggressività e soprattutto nell’aumentare nel nostro corpo la soglia del dolore fisico ed emotivo.
Quando subiamo una forte emozione o un forte dolore, essa innesca fenomeni come la tachicardia, il rilascio degli ormoni dello stress, l’aumento della pressione,l’intensa sudorazione , l’aumento del rimo respiratorio, la sensazione di ansia e paura di non farcela. Nel caso di una patologia autoimmune o no, molte volte associamo questi sintomi alla stessa senza renderci conto di aver involontariamente provocato noi stessi la reazione nella quale ci troviamo. Troppo facile associare ogni cosa alla patologia, molte volte siamo noi gli artefici dei nostri danni fisici.
E’ già difficile avere a che fare con la malattia, se poi noi non riusciamo a contenere almeno in parte le nostre negatività, creiamo un circolo dal quale non riusciamo più a venirne fuori e l’unica soluzione possibile e spegnere il cervello nutrendolo con farmaci che tolgono la facoltà di gestione della nostra persona. Una vita artificiale, una vita parallela, una vita non più nostra.
Qualcuno mi dirà “parli bene tu, che ne vuoi sapere, il dolore a volte è insopportabile, tutto è così difficile…” io non posso che rispondervi che “la vostra mente merita attenzioni prima ancora che il vostro corpo, che dopo 33 anni di lotta oggi io comando il mio corpo e non lui me, che la mia autostima vola più in alto di un aquila, che ho eliminato ogni vampiro emozionale e ogni negatività , ho imparato ad ascoltare me stessa e che a volte è necessario prendere decisioni drastiche ma necessarie, arrivando al punto di non ritorno, per poter finalmente ricominciare a vivere degna di me stessa”.
Resilienza, forza, coraggio, dignità autostima. I cinque sensi ,unici farmaci non nocivi alla salute. un abbraccio Patty5
Bellissimo, condivido pienamente
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